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Ascoltare per comprendere NON per rispondere

Ciao, oggi vorrei parlare della sottile ma profonda differenza tra l'ascolto per rispondere e quello per comprendere.

Quando poni all'altro, un amico, un parente, un collega una domanda, perché lo fai?

L'apparente banale domanda "come stai?" la poni per sapere come si sente l'altro o per avere un appiglio a cui agganciarti per poi aggiungerci qualcosa di tuo?

Quando senti una risposta che esprime stanchezza, solitudine, malessere ascolti e sostieni o rincari la dose come una gara a chi soffre di più?

Al giorno d'oggi mi sembra che molti abbiano da dire ma che pochi sappiano ascoltare. Quando ci relazioniamo all'altro sarebbe bello aprire orecchie e cuore, comprendere e accogliere ciò che ci trasmette il nostro interlocutore per sostenerlo.

Il COUNSELOR fa anche questo: ascolta con umiltà e rispetto; offre all'altro la possibilità di sentirsi compreso e sostiene la persona nel proprio percorso verso sé.

Comprendere non vuol dire condividere!

Comprendere l'altro e accoglierlo talvolta non richiede parole.

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